BERNARDINI, David, Nazionalbolscevismo – Piccola Storia del Rossobrunismo in Europa, Milano, Shake Edizioni, 2020.
Il libro Nazionalbolscevismo – Piccola Storia del Rossobrunismo in Europa” di David Bernardini, uscito per i tipi della Shake Edizioni nel 2020, 172 pagine, si propone come utile compendio per comprendere le origini storiche e le evoluzioni di quella “multiforme e pulviscolare corrente politica che attraversa l’estrema destra accavallando svariate definizioni ossimoriche”: dai nazionalbolscevichi ai nazimaoisti, dagli autonomi nazionalisti ai rossobruni attuali.
Come dichiara esplicitamente l’introduzione del libro è necessario porre i fatti in prospettiva storica per poterli comprendere a fondo, uscire dall’eterno presente per esplorare la genealogia di un fenomeno politico che non è affatto nuovo. Un libro volutamente non esaustivo, un inizio di percorso di ricerca, aperto a nuovi contributi e ad ulteriori esplorazioni. Per chi volesse approfondire i vari capitoli, al fondo di ciascuno di essi è stata posta una bibliografia essenziale che permette di utilizzare il libro come guida nell’esplorazione di quel mondo.
Il termine “rossobruno” è stato – troppo – ampiamente utilizzato per descrivere, negli ultimi anni, un po’ di tutto: da Putin al Partito Comunista Cinese, da certi personaggi che venti anni fa bombardavano Belgrado ed ora ci danno lezioni di antimperialismo fino a… Trump. Insomma un termine che è stato usato per indicare di tutto e di più e, conseguenza, rischia di non indicare nulla. Mettere un po’ di sano ordine concettuale, storicizzare i fenomeni, inquadrare i termini del discorso, utilizzare in modo proprio il metodo storico per descrivere la genealogia di un fenomeno, diventa quindi doveroso e necessario.
Questo il libro di David Bernardini risulta ottimo andando a ritroso nel tempo. Nella prima parte ci si confronta con le filiazioni moderne del fenomeno: Limonov e i nazionalbolscevichi russi contemporanei, Thiriart e la Jeune Europe, l’organizzazione Lotta di Popolo, i famosi nazimaoisti. La seconda parte affronta, invece, le radici del fenomeno: il nazionalbolscevismo della sconfitta in Germania nei primi anni della repubblica di Weimar.
Ampio spazio è dedicato all’analisi di quegli anni in Germania; d’altra parte l’autore è uno specialista del tema e lo sa affrontare con decisa padronanza. Se figure come come gli Strasser sono note a chi conosce, anche solo sommariamente, quegli anni lo stesso non si può dire per figure come quella di Paetel.
Fenomeni come il rossobrunismo hanno una certa capacità di scatenare un certo panico nei movimenti sociali, come se fossero nuovi, alieni improvvisamente apparsi. Il libro di Bernardini ci aiuta invece a rimetterli nella giusta prospettiva, a comprenderli e, se un fenomeno lo si comprende, lo si può più facilmente affrontare.
lorcon